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Body Positivity

L’argomento di oggi è roba grossa, letteralmente. Oggi parliamo di body positivity e per chi non fosse sul pezzo con tutte le terminologie più accattivanti, moderne e woke, trattasi di ideologia basata sulla lotta alla derisione del corpo, nota quest'ultima come Body Shaming. La Body Positivity, da qui in avanti BP, promuove l'accettazione di tutti gli aspetti fisici a prescindere da taglia, forma, colore della pelle, genere e abilità fisiche e contesta gli standard di bellezza classicamente promossi dalla cultura occidentale nei decenni passati.

In parole povere, siamo tutti bellissimi, soprattutto i brutti, che però non esistono, perché siamo tutti bellissimi. Chiaro? No? In effetti non è che abbia molto senso nemmeno per me, ma tant’è, questa è la BP.

L’argomento è ormai materia consolidata, niente di nuovo nella maniera più assoluta. Stiamo parlando infatti di un movimento che potrebbe già definirsi un “classicone” della cultura woke moderna, ma proprio oggi mi è capitato un video buffo che mi ha fatto venir voglia di scrivere 2 righe su questa fantastica teoria. Il video di cui parlo è il seguente, è in inglese, ma ti anticipo cosa si dicono, tanto dura pochi secondi.

Intervistatrice: “Qual è il miglior modo per perdere peso?”

Piers Morgan: “Mangia di meno, fai più esercizio (fisico)”

E la folla va in delirio, signore e signori! Tutte le signore in studio impazziscono e cominciano ad agitarsi come se fossero possedute.

Per lo spettatore europeo questo rapidissimo short potrebbe essere un enigma incomprensibile, che cosa è successo? Perché le signore si agitano di fronte a qualcosa di così ovvio? Molto semplice, perché questo è l’effetto dell’indottrinamento woke targato BP. Sono anni che ricevono dolci carezze metaforiche e che ascoltano la soave voce dei media woke americani che sussurra alle loro orecchie incessantemente il mantra “non è colpa tua, non è tua responsabilità, tu sei come sei e vai bene così” e questo è il risultato.  Qualsiasi tentativo di responsabilizzare le persone anche su cose tanto semplici come una dieta o come un po' di esercizio fisico viene immediatamente rifiutata e bollata come bigottismo. Ed ovviamente che filosofia woke sarebbe se non avesse i suoi paladini dall'armatura dorata, spinti a calci alla ribalta dai mass media occidentali, tanto per alimentare un po' di stereotipi neo-liberali? Ed ecco dunque a voi Lizzo, la nuova pop star americana:


Ed ecco a voi i cartelloni della CK:

Calvin Klein Pride 2022 Campaign (Calvin Klein) (models.com)

Ed ecco a voi le modelle di Isle Paradise:

Isle of Paradise launch global body positivity campaign ‘Get Body Posi’ | Dazed (dazeddigital.com)

E mi fermo qua ma ci sarebbero milioni di esempi. Ed uno potrebbe obiettare, che male c’è? A parte il fatto che molti influencer che promuovono questo movimento stanno morendo, tutto bene, suppongo. Eh sì, perché come si legge qui,

These four social media influencers were swept up by a movement that claims obesity is perfectly healthy... The tragic truth is they have all died under the age of 45 | Daily Mail Online

il movimento sta subendo una strage di giovani adepti sotto i 45 anni. Che sia una coincidenza? Forse il fatto che l’obesità sia causa di malattie cardiovascolari e che queste siano la causa numero 1 di morte in occidente potrebbe presentare una sorta di correlazione? E' un mistero molto misterioso. Ma andiamo avanti perché non finisce qui e soprattutto perché anche noi siamo positivi, giusto? E insomma, il fatto è che ultimamente molti brand si stanno allontanando dalla BP e tu penserai, lo fanno perché è un’ideologia pericolosa che promuove uno stile di vita malsano?! Diciamo che magari in parte è per quello ma anche perché il detto “Go Woke, Go Broke”, tradotto “Diventa Woke e fallisci”, non tradisce mai. E quindi, dopo anni di perdite economiche, molti brand stanno correndo ai ripari e l’esempio più famoso è quello di Victoria’s Secret.

Ti linko questo articolo de Il Foglio Ritorno al sexy. La svolta “diversity and inclusion” di Victoria's Secret è fallita | Il Foglio, ma ce ne sono tanti, basta cercare un po', il concetto chiave, comunque, è che al pubblico non piacciono i mutandoni della nonna o i reggiseni formato tenda da campeggio. Tantomeno sembrano apprezzare le modelle o i modelli che indossano questi capi 6XL, dunque le vendite calano, equazione semplicissima. E non è che ci sia voluto poi troppo tempo per capire la questione ed effettuare la curva ad u, infatti l’annuncio della svolta Woke era avvenuto a Ottobre 2022: Victoria's Secret, addio agli Angeli ora punta sull'inclusione - Ultima ora - Ansa.it.

Ci sono altri brand che accompagnano Victoria’s Secret verso l’addio alla BP, ma non mi dilungo. Ti basti sapere che stanno spuntando sempre più articoli come questo: Modelle curvy: perché sono sparite da sfilate e campagne moda | Amica

O questo: È tramontata l’era della body positivity? - LifeGate

Ma anche se di recente tante aziende hanno dimostrato di avere le idee parecchio confuse su tutta una variegatissima pletora di argomenti, su una cosa possiamo sempre contare, la sinistra non si arrende mai, soprattutto di fronte all’evidenza, soprattutto quando si tova nel palese torto marcio. Magari avranno perso la battaglia della BP, ma questo non significa che non possano inventarsi altre 1000 teorie strambe con cui contaminare il pensiero occidentale per i prossimi 1000 anni. E nemmeno che non possano insistere sulle teorie strambe che hanno ancora per le mani, perlomeno fino al loro inevitabile tracollo.

Ah, già, quasi dimenticavo la questione Fatphobia. Naturalmente non può esistere una teoria di sinistra senza una classica divisione oppresso-oppressore, giusto? E siccome ci sono gli oppressi, cioè i grassi, ci devono essere gli oppressori, cioè i fatphobic. Ed ecco che, in perfetto stile woke, Marx esce dalla tomba, si fa 1 annetto a base di panini del fast food, patataine, bibite zuccheratissime e dopo aver preso un centinaio di chili superflui eccolo pronto con la sua nuovissima teoria. In cosa consiste la fatphobia? Semplice, come al solito la storia narra di come la società abbia in odio le persone oppresse di turno, in questo caso i grassi. Se vai in palestra per dimagrire, sei fatphobico. Se mangi l'insalata non sei più uno che ci tiene a sopravvivere, no, sei fatphobico e via dicendo, avrai capito l'andazzo. Ma ecco chi può spiegartelo meglio di me. Questa ragazza ci racconta di come non va più dal dottore perchè questo dà sempre la colpa di tutti i suoi problemi all'obesità, è dunque fatphobico e di conseguenza non va ascoltato. 

A quando la sigaretta-phobia? E la superalcolici-phobia? E la bevo-il-liquido-del-radiatore-phobia? Non è dato sapersi ma attendiamo con trepidazione l'evolversi della situa.

Oggi ti lascio con una clip bonus che pompa un po' di testosterone nelle vene, anche per ricordarti che ogni tanto c’è bisogno anche di questo nella vita.

E con questo video che ci ricorda quanto è bella la mascolinità tossica, ti mando

Un saluto. 

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