Poche cose sono certe nella vita. Una ad esempio è la morte.
L’unica altra che al momento mi viene in mente è che le femministe non fanno
ridere. Non fanno ridere! Non c’è niente da fare. Ci abbiamo provato tutti, son
sicuro, ma ci siamo dovuti inevitabilmente arrendere di fronte all’evidenza, le
battute delle femministe non fanno ridere, non c’è altro modo di porre la
questione. Voglio dire, hanno 3 o 4 argomenti in totale e non è che ne abbiano
scelti tra i più allegri. Si parte solitamente con un po' di sessismo contro
gli uomini che “non servono a niente”. Poi si passa al razzismo contro i
bianchi che “si credono superiori a tutti”. Poi di solito virano sulle zozzerie
che fanno a letto condite da un po' di volgarità gratuite, palesemente
impressionate dalla loro stessa capacità di usare il turpiloquio. Di solito si
conclude con qualche battutina sull’aborto, notoriamente un argomento da
spaccarsi dalle risate. Questo, quando non si becca la femminista ambientalista
che ci butta dentro pure il pippone sul clima, o la femminista vegana che ce la
mena sugli animali e la caccia o la dieta, che ridere!
Ma tant’è ed in questa cornice di cringe assoluto si
presenta la Mannino sul palco dell’Ariston, vestita tipo fenicottero, con il
suo monologo. Cosa avrà da raccontarci? Eccovi il suo intervento.
Io mi domando, ma non poteva parlare, che ne so, del traffico, del tempo, delle tasse, della domenica a Messa? Anche le emorroidi son più divertenti di sta roba qua, davvero, qualsiasi cosa andava bene ed invece no, la Mannino si presenta a San Remo e, come al solito, ci fa tutto il solito elenco dei peggiori stereotipi femministi.
La partenza con Protagora, devo dire, mi aveva dato delle
speranze e invece niente, nessuna pietà nemmeno per il povero pensatore che,
immagino, si starà rivoltando da giorni nella tomba perché si sa, è la Mannino
a decidere cosa ha detto un filosofo migliaia di anni fa, in base a come le
gira nel taluno o nel talaltro momento. Ed ecco che Protagora si mette la
gonnella ed il piercing al naso e si unisce al coro delle femministe con un deciso
“L’uomo ricco, bianco e occidentale è misura di tutte le cose”. Ossignore
pietà, è passato solo un minuto e già non ne posso più.
Poi ci spiega che il cognato è un animale, che abbiamo il
60% del nostro patrimonio genetico uguale a quello delle banane, poi sterzata
brusca sul dialetto siciliano, poi per qualche motivo parte un monologo eterno
sulle arance marce con un tristissimo siparietto con un confuso Giletti che,
interrogato, risponde anche correttamente, ma alla Mannino non va bene e quindi
continua con la sua interminabile lezione di siciliano. Poi altra sterzata
brusca e si passa ai babbuini che si salutano strizzandosi il pene, per qualche
motivo. Se stai pensando che sembra una carrellata di argomenti a caso, non
sarò io a correggerti. Ma attenzione! Si passa poi alle formiche taglia foglie.
E Tac! Ci ricorda che stiamo distruggendo il pianeta, così, a gratis, senza
senso. Io, fiducioso, nel frattempo ancora attendo la prima risata. La palpebra
comincia a calare, l’abbiocco incombe inesorabile, controllo la durata del
video, mancano 3 minuti, non ce la posso fare. Insiste sulle formiche. No, ti
prego, basta formiche, cosa ho fatto di male? Niente, insiste, perché le
formiche taglia foglie, ci tiene ad informarci, sono quasi tutte femmine ed i
maschi servono solo per l’accoppiamento e poi muoiono, il che, ci fa capire la
signora, è cosa apprezzabile e sembra suggerire che dovremmo seguire il loro
esempio perché così “non avremmo più il problema di gestire gli ex”. Applausi
scroscianti dal pubblico dell’Ariston.
Si metta agli atti che lo sterminio di tutto il genere maschile, io, personalmente, non lo sostengo. Non so, mi sembra una cosa brutta, farei altre proposte prima di questa, ecco.
E così termina anche questo capitolo della comicità
femminista. Ma mi duole informarti che questo è nulla! Vediamo ora un esempio
di comicità femminista un po' più standard. Per essere del tutto corretti,
scriverò “Comica femminista” su YouTube e linkerò qui il primo video che
l’algoritmo sceglierà per me, tanto per non sembrare quello che sceglie il
peggior video in assoluto e per dimostrare che non fanno ridere nemmeno nel
migliore dei casi possibili. Se non ti fidi della mia correttezza fai lo stesso
anche tu.
14 secondi e già ci sta raccontando di come fa sesso con “un tipo”. Al secondo 17, già siamo al turpiloquio con gesti e posizioni sessuali. Seguono nell’ordine defecazioni su tappeti, omofobia, battute incomprensibili su spogliarelliste e storie poco credibili su gente che la voleva picchiare perché lesbica. 5 minuti e 19 di divertimento devastante. Peccato per l’assenza di battute sull’aborto, quelle sono un classicone. E, devo dire, anche la Mannino sull’aborto si è trattenuta, almeno quello ce lo ha risparmiato, grazie.
Che poi, detto tra di noi, poco prima di questo intervento,
non conosco con esattezza le tempistiche, la signora Mannino aveva fatto scalpore con
le sue dichiarazioni sul fatto che l’Italia, dice lei, è una colonia americana.
“Noi siamo sudditi!” Che piglio! Che carisma! Una denuncia che ha dell’incredibile! Peccato che poi, una volta salita sul palco, mi snoccioli tutti i più beceri paradigmi del pensiero woke americano in voga da una decina di anni circa. E siamo alle solite. Non siamo in grado di produrre un pensiero nostro e dobbiamo sempre scimmiottare gli americani. Le stesse frasi, le stesse idee, addirittura le stesse parole! Però rigorosamente fuori tempo massimo. Eh sì, perché si sappia che in America già si son abbondantemente stancati di questa retorica senza fondamenti logici e se ne stanno allontanando velocemente mentre invece da noi, solo perché in America hanno fatto queste battaglie fino a ieri, comincia adesso, pure edulcorata, all’acqua di rose, una cosa proprio patetica. In America la questione razziale è una cosa seria, ci sono comunità vaste e lotte che vanno avanti da decenni. Noi qua cominciamo ad avere i primi immigrati da manco una decade e già cominciamo con la storia dell’uomo bianco ricco e occidentale? Ma mi faccia il piacere, mi faccia! Almeno aspetta che si lamenti qualcuno per episodi di razzismo. No, noi partiamo aprioristicamente, così, a cazzo di cane. E tutti giù ad applaudire, senza un motivo, senza un senso. Se lo dicono gli americani…
Insomma, ricapitolando, una matrioska di poracciate, che
contengono altre poracciate, le quali ne contengono altre a loro volta, a
formare una spirale di tristezza e di banalità senza fine.
A parte questo, un discorso fantastico, suppongo.
Un saluto.
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