Quello di oggi non sarà un articolo. Quello di oggi sarà un
esperimento dal quale sento di non potermi esimere. Sarà che l’anno sta
volgendo al termine, sarà l’ispirazione del momento, sarà il profumo di Balocco
che si respira per le strade metaforiche del web in perfetto clima natalizio,
oggi voglio cimentarmi nella classifica dei meltdown più famosi dei democratici
degli ultimi tempi. Eh sì, perché nel vedere il post della Ferragni ieri in cui
si scusa per il casino venuto fuori col pandoro mi sono sentito subito in clima
di festività, lo spirito del Natale mi ha travolto, i ricordi mi hanno
subissato ed ho subito sentito di voler e dover premiare la performance meglio
riuscita di tutti i tempi con un simbolico primo posto ed una metaforica
medaglia d’oro. Perché checché ne possiate dire se lo meritano, per quello che
hanno passato, un po' di cuore, almeno a Natale, eccheccavolo.
I partecipanti alla gara saranno i seguenti:
Chiara Ferragni in “Un
Balocco per i bimbi malati”
Elsa Fornero in “Abbiamo
dovuto chiedere un sac…”
Teresa Bellanova in “Oggi
gli invisibili sono meno invisibili"
Aboubakar Soumahoro in “Mi
dite cosa vi ho fatto?”
Verranno considerate per il voto finale le seguenti
categorie:
Aspetto fisico
Emotività
Performance artistica
Performance tecnica audio/video/luci
E lo so cosa stai pensando, come si fa a non premiare tutti
e soprattutto come si fa a lasciare fuori tanti personaggi dalla gara? Ma alla
fine sono Io che scelgo i partecipanti, la gara l’ho inventata Io, sono Giudice
Giuria e Boia, me la canto e me la suono. E non sarai sempre d’accordo con i
miei voti, ma potrai sempre dire la tua nella sezione commenti. Partiamo.
Performance solida, aspetto curato in ogni dettaglio, dal
maglioncino liso al trucco in stile “vecchia zia che non ha dormito tutta la
notte”, la luce è morbida ed il colore pastello che permea la scena dona un
senso di familiarità. Chiara fatica, arranca, è affannata. Purtroppo per lei
niente lacrime, nemmeno un po' di saliva e soprattutto un ragionamento troppo
lucido. Sappiamo che i democratici non amano ragionare troppo a fondo sulle
questioni, avrei gradito delle urla scomposte, qualche grugnito, una
sceneggiata più violenta, per cui non mi sento di darle il massimo dei voti. Alla
fine si scusa anche. Tutto sommato un 8 pieno.
Performance di altissimo livello, molto credibile,
tecnicamente sulla soglia della perfezione. La luce le illumina il volto, lo
sfondo scuro e l’atmosfera plumbea, un senso di pesantezza che aleggia
palesemente nella stanza e alla fine il blocco della voce con la fronte
corrugata e la richiesta di aiuto al collega Mario Monti attraverso il solo
sguardo. Personalmente le darei un 10 ma dobbiamo considerare altri fattori,
come detto. L’aspetto fisico, ad esempio. Elsa si presenta, come suo solito, in
perfetto stile classico, truccata in maniera delicatissima, orecchini eleganti
ed acconciatura perfetta. Se mi si fosse presentata un po' più ammaccata avrei
potuto andarle incontro ma la Signora è sempre elegantissima. Il volto comunica
dolore ma anche in questo caso, non c’è perdita di fluidi corporei, sarebbe
bastato uno sputazzo, una soffiata di naso. A suo favore il fatto di non aver
espresso nessun concetto, solo qualche verso, che è in perfetto stile Liberal
moderno anche se, come detto, sempre con troppa grazia, niente urla, niente gesti
inconsulti. Io vorrei darle 10, giuro, ma non posso, la mia onestà
intellettuale me lo impedisce. La Fornero se ne esce infine con un 8 e mezzo
meritatissimo.
Performance così così. Non so, non mi convince, luci “smarmellate”,
colori vivaci, rossi e verdi accesi che donano un senso di calore e umanità. Ma
poi l’aspetto è molto curato, bracciali, gioielli, capelli appena fatti. Anche
il meltdown dura solo pochi secondi poi si riprende subito, riattacca con il
pippone sugli sfruttati, fa tutto un ragionamento coerente e segue
perfettamente il filo del discorso, non è così che si esegue una prestazione da
primo posto, mi perdonerai. Anche qui niente pianti isterici, non va proprio
bene. Per puntare al podio avrebbe dovuto quantomeno rotolarsi a terra, strapparsi
le vesti. No, non ci siamo, 5. Poteva impegnarsi di più.
Oh, ecco, finalmente ci siamo. Questo è quello che vogliamo.
Tutto perfetto, o quasi. Le luci basse, i colori smorti, il maglioncino triste,
la fronte corrucciata. In sottofondo si sente un bambino che piange. Souma
ansima, va in affanno, congiunge le mani in preghiera. Attacca l’ascoltatore
con un “voi mi volete morto”, ci ricorda che ha sempre lottato, sempre
combattuto. Salta dalla difesa all’attacco in modo confuso, da “Voi mi volete distruggere”
a “voi mi odiate” con l’indice accusatore che punta verso lo spettatore. A 2:52
si vede anche un po' di saliva sul lato destro della bocca. Poi si gioca la
carta della razza con il “voi volevate il negro di cortile”. Video un po' lungo,
se fosse durato un po' meno sarebbe stato meglio perché dopo un po' diventa
noioso. Non nego che si può sempre fare di meglio, ma non posso esimermi da
dargli un 9 pieno.
Tiriamo le somme dunque
4° posizione per la Bellanova con un 5
3° posizione per la Ferragni con un 8
2° posizione per la Fornero con un 8 e mezzo
1° posto meritatissimo per Soumahoro con un 9
Ed abbiamo il nostro campione, complimenti Aboubakar per la medaglia
d’oro.
Permettetemi di lasciarvi con una clip bonus che rappresenta
la definizione stessa del meltdown liberal democratico nel 2023, ancora
imbattuto.
Questa, se non sbaglio, è la reazione di una donna alla
decisione della corte suprema americana di ribaltare la sentenza Roe v Wade di un
anno fa circa, che ha rappresentato un arretramento sui diritti all’aborto. Questa
è la performance signore e signori. Urla, pianti, non una parola che sia una,
pugni al pavimento. Per il prossimo anno, in modo del tutto spassionato, suggeriamo
per favore ai libs italiani di prendere esempio se vogliono una chance di poter
vincere la medaglia d’oro, perché ho come la sensazione che la lotta si farà
sempre più dura.
Un saluto.
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