Ammetto che negli ultimi anni il mio interesse per il cinema ha subito un tracollo verticale al punto che sono ormai quasi del tutto ignaro dei film che escono e vado a vederne uno solo se qualche conoscente è particolarmente insistente, per poi rimanere regolarmente frastornato e confuso, incapace di comprendere come possano le persone ancora recarsi a vedere queste pile di monnezza digitale. E la cosa si fa curiosa se si pensa che al momento della scelta dell’università, anni fa, ero indeciso tra ingegneria e cinema. Io, confesso, ero un adoratore del cinema, divoravo film su film, con una passione travolgente e quasi insaziabile che però si è spenta, lentamente ma inesorabilmente, all’incirca, nel 2018. Riflettendo più a fondo, però, ammetto che probabilmente potrebbe non essere stata la mia passione ad essersi spenta, piuttosto potrebbero essere i film ad essere troppo mutati col tempo, al fine unico di adattarsi ad un pubblico con richieste sempre più infantili, banali, scontate e ripetitive. Ricordo che all’apparire dei primi cinecomics avevo coniato un termine, i McMovies, per indicare quei film dalla qualità scadente ma non troppo, dal gusto inconfondibile, dalla trama sempre uguale a sé stessa ma con qualche leggerissima modifica nei dettagli o nei personaggi, di modo da dare allo spettatore la sicurezza del marchio di fabbrica, un po' come succede con i panini dei fast food, tutti più o meno uguali tra di loro, ma soprattutto dal gusto costante nel tempo come un prodotto industriale. Suppongo che la gente non ami i cambiamenti, che ti devo dire? Ed in effetti all’inizio è stato un fenomeno travolgente, chiunque andava al cinema a vedere i supereroi in calzamaglia fare acrobazie improbabili per salvare la bella e sconfiggere il mondo dal mostro di turno. Dopo un po’ son finiti i supereroi e hanno cominciato a propinarci i soft reboot, film praticamente identici ai loro alter ego degli anni 80 ma rigirati come se fossero nuovi, con nuovi attori ed una trama leggermente modificata, quanto bastava per dare un ritocchino estetico a pellicole dal volto un po’ raggrinzito. Alcuni di questi esemplari sono risultati talmente ridicoli che, devo dire, vederli per intero non era nemmeno più necessario, data la mole di video su YouTube che li perculava con un’ignoranza mai vista. Uno su tutti, i Ghostbusters in gonnella del 2016, lo ricordo come un flop mostruoso, un soft reboot dei più beceri, un lungometraggio che ha incassato 229 milioni di dollari a livello globale, rispetto a un budget di produzione di 144 milioni di dollari, risultando così in una perdita di circa 150 milioni di dollari. La matematica dei film funziona che, fondamentalmente, un film deve incassare 3 volte quello che è costato perché una parte sostanziosa del guadagno va alle sale, ecco spiegate le cifre sopra. In ogni caso, un film così ignorato dal pubblico generò una mole enorme di recensioni che si conta in 6000 video review sul solo YouTube. La cosa non sorprende se si pensa che il film era talmente brutto che si prestava facilmente ad essere abbondantemente preso per i fondelli, generando una montagna di views e dunque di incassi per gli youtuber. Ma al di là di questo, possiamo notare come già nel 2016 Hollywood avesse cominciato la sua strategia di introduzione di pillole di wokismo nei suoi prodotti nella speranza, questa una mia personale opinione, di cambiare il modo in cui le persone si approcciano alla materia. L’obiettivo, a mio avviso palese, era quello di modificare il modo di pensare al cinema dell’intera umanità, plasmando il cervello della gente al fine di stravolgere i ruoli classici dei personaggi femminili e maschili, per cui nei film d’azione e nei ruoli di leadership venivano messe per lo più donne. È un classicone della sinistra di tutti i tempi e luoghi, la realtà non è bella? Fa niente, imponiamo una realtà fittizia a tutti e prima o poi si abitueranno. Peccato che non funzioni mai, ma al di là di questo piccolo dettaglio, tutto alla grande, suppongo. Va beh.
E insomma questa settimana ci arriva la notizia bomba. Il film The Marvels, uscito nelle sale cinematografiche americane il 17 novembre 2023, è stato un flop clamoroso al botteghino. Nel primo weekend di programmazione, il film ha incassato solo 47 milioni di dollari negli Stati Uniti, mentre a livello globale, il film ha incassato finora 110 milioni di dollari, a fronte di una spesa media di produzione a circa 215 milioni di dollari. Stiamo parlando di un disastro ai livelli del Titanic e lo vuoi sapere? Era proprio ora. Per quanto mi riguarda ha incassato sempre troppo, sono cifre che non riesco a comprendere, immaginavo che dopo 10 anni di letame fumante la gente ne avesse piene le cosiddette, ma palesemente, come disse il maestro, l’umanità può abituarsi ad ogni aberrazione. Ma come si fa, mi domando, a pensare dopo tutti i flop che ci sono stati, che possa essere economicamente saggio portare nelle sale un film così? Io non riesco a pensare nulla al di fuori di un’arroganza smisurata che sfocia nel narcisismo patologico, davvero. Voglio dire, alle donne generalmente piacciono altri film, non di certo i supereroi. I pochi uomini a cui piace il genere, immagino apprezzeranno di più dei protagonisti maschili e lo stesso vale per i bambini, mentre le bambine vorranno vedere principesse e sirenette, no? Ma chi ci va a vedere ‘sto film? Ci vuole la scienza infusa per capire una questione come questa? Io non ho parole, davvero. Ma poi, ripeto, sono 10 anni ormai che ci rifilano sta robaccia e ancora c’è gente che non l’ha capito e va a vedere il film. Ieri a cena ero con un amico che è andato a vederlo e mi ha detto “Sai? Non mi è piaciuto.” Ma dai? Incredibile. Diamo una rapida occhiata ai top e flop degli ultimi 3 anni.
· Doctor Strange nel Multiverso della Follia (943,6 milioni di dollari)
· Lightyear (514,6 milioni di dollari)
· Thor: Love and Thunder (698,2 milioni di dollari)
· Avatar: La via dell'acqua (2,93 miliardi di dollari)
· Top Gun: Maverick (1,18 miliardi di dollari)
· Spider-Man: No Way Home (1,9 miliardi di dollari)
Tra i flop troviamo:
· The Marvels (270 milioni di dollari)
· La sirenetta (388,4 milioni di dollari)
· Cruella (232,9 milioni di dollari)
· Mulan (268,7 milioni di dollari)
· Black Widow (379,6 milioni di dollari)
A me sembra palesarsi di fronte ai nostri occhi un trend abbastanza evidente, ma tu leggi la lista come preferisci. In ogni caso, un aspetto positivo di questa vicenda c’è: la Disney annuncia un cambio di strategia. Come leggiamo qui, Dopo il flop di The Marvels la Disney ripensa ai supereroi - Cinema - Ansa.it, la Disney vuole calare il numero di film d 3 a 1 all’anno. Eppure, come ere facilmente intuibile e prevedibile, non si accenna neppure per un istante ad un cambio di strategia politica. Vuoi vedere che non gli è bastato? O magari è possibile che la voglia di manipolazione collettiva è talmente forte da superare qualsiasi perdita economica e sono pronti anche a fallire pur di portare avanti la loro agenda.
E non sarò io a fermarli.
Un saluto.
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