Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un fenomeno che definirei, se non esattamente interessante, quantomeno curioso: il continuo ed incessante evolvere dei trend online. E per coloro che non hanno vissuto in una grotta nell’ultimo decennio sarà chiaro che la sorgente evolutiva, il brodo primordiale per eccellenza che dà luce ed incentiva tale evoluzione, si chiama TikTok. Il social cinese ha dato voce a tutta quella schiera di persone che erano rimaste ingiustamente tagliate fuori dalla discussione sociale, ambito di interesse dei soli Facebook, Instagram, LinkedIn, YouTube, WhatsApp, Twitter, Pinterest, SnapChat, Telegram, BeReal, Medium, Quora, Ask.fm, Tumblr, Meetup, Disqus, vk.com, Xing, Weibo, Kakao Talk, Odnoklassniki, Bitchute, WeChat, Kuaishou, Line, QQ, Reddit e, immagino, molti altri. “Anche noi vogliamo il nostro spazio!”, urlavano i Tiktoker prima ancora di sapere di chiamarsi così, perché la piattaforma non era ancora stata inventata. “Vogliamo esprimere l’immensità del nostro pensiero nei 5 secondi concessi da uno short! Non in un video YouTube da 10 minuti.” E da quando sono stati accontentati, infatti, non hanno più smesso di postare, sharare, subscribare, spolliciare e tutte le altre cose che amano fare.
Una domanda sorge spontanea o perlomeno dovrebbe, “quante
cose abbiamo da dirci?” ed è una domanda che appare istintivamente
incoraggiante perché la risposta sembrerebbe essere “tante”. Voglio dire, con
tutti questi social e tutti questi influencer e tutti questi follower e tutto
il resto, avremo pure qualcosa di interessante da dirci l’un l’altro, no? Mica staremo
tutto il tempo a raccontarci a vicenda cose totalmente inutili giusto per la
monetizzazione degli uni e per il riempimento dei vuoti degli altri? La
risposta non è così scontata e, ripercorrendo i trend di ieri e di oggi ci
accorgiamo che in poco tempo si è già fondamentalmente esaurito quasi tutto il
materiale condensabile dentro a dei piccoli video di qualche secondo, o così
pare. I trend hanno via via subito una sorta di involuzione ma hanno anche
mantenuto una certa coerenza interna alle loro stesse regole non scritte.
Fondamentale affinché un argomento possa diventare un trend su TikTok, ad
esempio, è che non sia assolutamente nulla di innovativo o di interessante, ma
che venga raccontato come se lo fosse. Inoltre, importantissimo, dare nuovi nomi
a cose che sono sempre esistite, per farle sembrare inventate in modo geniale
dal tiktoker di turno. Al terzo posto, di estrema importanza, il contenuto che
vuole diventare un trend deve essere sufficientemente ridicolo, spesso anche
molto negativo nei suoi risvolti sociali e deve lasciare le persone come me e,
credo, come te, con un senso di tristezza mista a disgusto, ma più tristezza,
ma anche disgusto, ma principalmente tanta, tanta tristezza. Così dopo il
“Quiet Quitting”, dopo il “Bed Rotting” e dopo lo “Stay at Home Husband” è
arrivato il “Silent Walking”. E ti invito ad indagarli tutti, sono uno più
affascinante dell’altro.
So che starai pensando “Ma che cos’è il Silent Walking” e
soprattutto “chissenefrega?” ma dammi un minuto e vedrai. Considera che in
America il trend ha preso così piede che già esistono diversi articoli di
quotidiani prestigiosi ed addirittura si è sentita la necessità di parlarne
anche in qualche TG. Ne hanno parlato esperti, meno esperti ed opinionisti ed
anche noi italiani non potevamo esimerci ed infatti scrivendo “Silent Walking”
su Google viene fuori tutta una serie di articoli scritti nella lingua del
belpaese. “Sarà importante?!” dirai tu. Vediamo di che si tratta. In sintesi
una ragazza americana ha fatto un video su TikTok ed ha inventato, rullo di
tamburi, la passeggiata. Wow! Il racconto è a dir poco affascinante. La sua
nutrizionista le ha consigliato di camminare di più, il suo ragazzo l’ha
sfidata a farlo senza cuffiette e la descrizione di ciò che è avvenuto dopo ha
dell’incredibile. Racconta la ragazza e traduco, “i primi 2 minuti sono stati mayhem
(violento o estremo disordine)” ma poi, e qui riassumo, si prova una sensazione
di chiarezza mentale mai provata prima ed inoltre, tiene a farci sapere, dato
che l’universo ci parla costantemente, se noi siamo distratti non possiamo mica
ascoltarlo con attenzione, eh! Invece senza le cuffiette, continua, l’universo
può finalmente parlarci e di conseguenza dopo ogni passeggiata la ragazza può tornare
a casa con nuove idee pazzesche. Altri 2 minuti di chiacchiere di questo tipo
ed il video, inesorabilmente, termina, lasciandoci soli con noi stessi a
contemplare la parete vuota davanti ai nostri occhi appallati, cioè, perlomeno
a me fa questo effetto. E va bene. Se stai ancora pensando “Ecchissenefrega?”,
ebbene, il SW (“Silent Walking”) è diventato istantaneamente virale ed ora tantissimi
hanno scoperto che esiste un modo nuovo e prima d’ora sconosciuto di passare 30
minuti della propria giornata, andando cioè a fare una passeggiata.
Ci sono un paio di osservazioni da fare prima di cestinare
questo articolo ed andare avanti con la propria giornata dimenticandosi per
sempre di queste mie poche, inutili righe.
La prima cosa che viene in mente considerando quanto
scritto, ed è una personale osservazione, è che una enorme massa di ragazzi e
ragazze della Gen-Z (nati a cavallo del 2000) appare come totalmente sconnessa
dal mondo e dalla realtà e sembra immersa in una realtà virtuale dalla quale
non si è mai staccata nell’intero corso della propria vita. Passare 2 minuti
senza podcast o senza YouTube, dice la ragazza, crea in lei un’ansia
irrefrenabile, come se fosse in astinenza da eroina e mi chiedo a quanti altri
faccia lo stesso effetto. La cosa è ancora più spaventosa se si pensa che tra
qualche anno il mondo sarà popolato unicamente da questa gente. Per aggiungere
danno al danno, molti degli attuali neonati, davanti allo schermo ci nascono
proprio e ci crescono senza soluzione di continuità. Che ne sarà di queste
persone? Quali saranno gli effetti a lungo termine sul loro cervello, sulle
loro capacità ed abilità future? Difficile a dirsi. Eppure la cosa non sembra
preoccupare nessuno in particolare.
Secondariamente, ma quanto si può essere arroganti nel credere
davvero di aver inventato la passeggiata? In qualche modo ci riallacciamo al
primo punto nel senso del distacco totale dalla realtà, ma qui si va oltre.
In attesa del prossimo trend in cui qualche Gen-Z ci
racconterà di come ha scoperto che l’acqua, se sottoposta al calore di una
fiamma, si scalda ottenendo tutta una serie di qualità aggiuntive rispetto alla
vecchia, stupida acqua fredda, trend che salirà alla ribalta come “Water
Warming” o di come mangiar un gelato senza spalmarselo in fronte, il
celeberrimo “Mouth Eating”, ti mando
un slauto.
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